La capsulite adesiva, conosciuta anche come spalla congelata, è una patologia estremamente invalidante caratterizzata da dolore e rigidità, nella quale all’infiammazione iniziale è seguito poi un ispessimento della capsula articolare della spalla.
Cenni di anatomia della spalla
La spalla è una articolazione particolarmente mobile del corpo e, a differenza di altre articolazioni (anca e ginocchio per esempio ) in cui la stabilità è determinata dalla cavità articolare, nella spalla questa è piccola per contenere la testa dell’omero quindi la sua stabilità e capacità di movimento dipendono da strutture specifiche che sono:
- capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo che avvolge, sostiene e stabilizza la spalla;
- i legamenti gleno -omerali e coraco-acromiale;
- i muscoli della cuffia dei rotatori e del capo lungo del bicipite
L’ insorgenza della spalla congelata è caratterizzata dalla capsula che si infiamma e si ispessisce e, come conseguenza, porterà sia una limitazione nei movimenti attivi e passivi sia dolore durante i movimenti. Proprio questa diminuzione dei movimenti passivi e attivi caratterizza la capsule adesiva rispetto ad altre patologie della spalla come la cuffia dei rotatori e l’artrosi di spalla.
Cause della capsulite adesiva
Le cause della spalla congelata sono ancora sconosciute ma è possibile evidenziare alcuni fattori di rischio quali:
- età, (colpisce tra i 40 e i 60 anni);
- sesso, le donne sono più colpite;
- traumi locali, con successive mobilizzazioni soprattutto quando non si esegue un lavoro di fisioterapia specifico;
- problemi neurologici, parkinson’s, alzhaimer;
- problemi metabolici, diabete, disfunzioni tiroidee;
- ripetizione eccessiva di movimenti;
- problemi posturali che riguardano soprattutto le spalle.
Nella maggior parte dei casi il movimento più compromesso in caso di spalla congelata è quello della rotazione esterna, ma è sempre importante effettuare una valutazione specifica per ogni quadro clinico e ogni individuo.
Le 3 fasi della capsulite
La spalla congelata è caratterizzata da tre fasi ben distinte:
- fase di congelamento, può durare dai 2 ai 9 mesi, il dolore è la componente predominate rispetto la riduzione della mobilità; si riescono a svolgere le normali attività quotidiane se pur con dolore e una iniziale diminuzione dei movimenti sia attivi che passivi;
- fase congelata, può durare dai 4 ai 12 mesi, la riduzione del movimento è predominante rispetto al dolore; si riesce a svolgere attività quotidiane con meno dolore ma con una limitazione della mobilità della spalla;
- fase di scongelamento, dpuò durare dai 5 a 24 mesi, è la fase più lunga e si assiste ad una graduale riduzione del dolore e un graduale recupero della mobilità della spalla sia in movimenti attivi che passivi. È la fase che porta verso la risoluzione della patologia.
Il trattamento fisioterapico della capsulite adesiva
- Il trattamento della spalla congelata può essere:
- Conservativo
- Chirurgico
Nella maggior parte dei casi il trattamento è conservativo e la fisioterapia può aiutare senza arrivare all’intervento.
Dopo la presa in carico, il fisioterapista andrà a valutare:
- la sede del dolore;
- il tipo di dolore alla spalla;
- i movimenti che scatenano il dolore
ed elaborerà un piano terapeutico specifico e individuale.
Le terapie fisiche fanno parte del piano di trattamento completo utilizzando:
- laserterapia,
- tecarterapia,
- ultrasuoni,
- onde d’urto,
- correnti antalgiche.
- terapia per la microcircolazione
Il piano terapeutico è diviso in tre fasi:
- riduzione del dolore e dell’infiammazione, grazie all’utilizzo di terapie fisiche e tecniche di terapia manuale, osteopatia e cinesiterapia;
- recupero della mobilità e del movimento, oltre alle tecniche terapia manuale viene inserito l’esercizio terapeutico;
- stabilizzazione dei sintomi, concentrando l’attenzione sull’aumento delle performance motorie, andando ad inserire esercizi a difficoltà crescente.
Nel tempo il quadro andrà monitorato con visite di controllo mensili per il primo periodo.
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